IN by Natsuo Kirino

IN by Natsuo Kirino

autore:Natsuo Kirino [Kirino, Natsuo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Neri Pozza
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


5

Incertezza

1

Nell’Innocente di Midorikawa Mikio, X era una presenza sfuggente e non appariva quasi mai in prima persona. Era un rumore di passi che si avvicinava adagio ai coniugi Midorikawa, un’ombra nera che si insinuava tra marito e moglie. X non aveva bisogno di essere descritta nel dettaglio per essere viva e palpabile, e riusciva a trasmettere in ogni caso il senso di minaccia e timore che rappresentava per lo scrittore e la sua consorte. C’era un’unica scena che raccontava un incontro inaspettato tra lei e Midorikawa.

Mi voltai e, nella penombra del ballatoio, vidi X. Aveva una borsetta appesa al braccio e indossava un magnifico cappottino giallo e un cappello e una sciarpa neri. Sorrideva radiosa nella sua mise elegante, e d’un tratto quell’angolo di quel vecchio edificio parve illuminarsi come sotto un raggio di sole.

Se quanto si leggeva rispondeva al vero, X abitava da sola in una vecchia palazzina, ma amava vestirsi con abiti vistosi ed eleganti e, fatto abbastanza raro per i giapponesi di quell’epoca, forse aveva nel suo appartamento un bel divano e un letto all’occidentale e usava scaldarsi con una stufa a cherosene. Seguiva uno stile di vita cittadino all’ultima moda, in cui non trovavano spazio il kotatsu, lo hibachi e altri oggetti d’arredo tradizionali che molto probabilmente erano utilizzati in casa Midorikawa. Inoltre, nella scena in cui riconosceva Mikio in piedi nel ballatoio buio, gli si rivolgeva chiamandolo “Mickey”. Tamaki, riflettendoci, non poté fare a meno di pensare che quella descrizione fosse molto lontana dalle atmosfere di assoluta sobrietà che si ritrovavano nei romanzi di Murakami Sadako e di altre scrittrici proletarie della stessa generazione. Per inciso, l’opera che aveva dato a Sadako notorietà raccontava la storia di alcune giovani operaie impiegate presso una fabbrica di coperte che, per quanto sfruttate e malpagate, si dedicavano anima e corpo al lavoro e affrontavano la vita con coraggio.

Tamaki lesse con attenzione una breve nota biografica su Miura Yumi pubblicata in una pagina Internet. Era nata nel 1914 e morta nel 1967, all’età di cinquantatré anni. C’era scritto che la sua prematura scomparsa era avvenuta a causa di una malattia, ma non era specificato altro, il che ispirava una sensazione di malinconica tristezza. Midorikawa Mikio era nato nel 1919 e morto nel 1988. Sua moglie Chiyoko era nata nello stesso anno ed era ancora in vita. Miura Yumi, che forse era la misteriosa X, aveva cinque anni piú di Midorikawa. Ma a preoccupare Tamaki e a smorzare in parte il suo entusiasmo era soprattutto l’anno di pubblicazione dell’Innocente, il 1973: il libro era stato dato alle stampe dopo la morte di Yumi, la quale, anche se fosse stata la X del romanzo, non aveva potuto leggerlo e replicare scrivendo qualcosa o rilasciando anche solo una breve dichiarazione.

Forse i fatti stavano davvero cosí, forse quella scrittrice semisconosciuta era la X dell’Innocente. Tamaki si mise a contemplare una fotografia di Yumi che aveva appena trovato sul web. In kimono, seduta al tradizionale tavolino basso con la schiena ben dritta, fissava dei fogli manoscritti con l’aria della scrittrice.



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